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Chi Siamo

Ilisso è una casa editrice che dal 1985 pubblica volumi di arte, archeologia, linguistica, e cultura materiale, artigianato e design, storia, fotografia e narrativa e realizza mostre d’arte per documentare e raccontare la storia e la cultura di Sardegna tra tradizione e contemporaneità.


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NUOVA USCITA: LA MIA TERRA È UN’ISOLA

L’opera, voluta e predisposta dal documentarista sassarese negli ultimi anni di vita, può essere considerata una vera e propria enciclopedia cinematografica della Sardegna degli anni Cinquanta e Sessanta. Sono approfonditi i temi peculiari della cultura isolana: la pesca ad Alghero e nello stagno di Cabras; la lavorazione del pane; la ceramica a Oristano; l’intreccio dei cestini; i cavallini della Giara; l’abbigliamento tradizionale; il Carnevale; le feste campestri; l’Ardia di Sedilo; il matrimonio in Barbagia. Otto DVD che racchiudono i filmati sottoposti a un opportuno restauro elettronico nell’immagine e nel sonoro, volto ad attenuarne gli inevitabili segni e alterazioni del tempo, nel pieno rispetto dell’integrità degli originali. Un volume a colori arricchisce l’opera con apparati critici illustrati da un’iconografia di oltre 150 fotogrammi estrapolati dai filmati originali, da varie foto d’epoca del regista e da alcune rarissime immagini di scena risalenti ai primissimi anni ’50.

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LA SARDEGNA AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

Anche la Sardegna sarà presente con uno stand istituzionale al Salone internazionale del libro di Torino in programma da domani e fino al 17 maggio prossimo nel Lingotto Fiere. Lo spazio espositivo da 80 mq della Regione, che rientra tra gli interventi previsti dall’assessorato dei Beni culturali per la promozione dell’editoria sarda, ospiterà circa 30 editori con una cinquantina di novità editoriali e le migliori produzioni delle aziende editrici sarde (tra cui Ilisso Edizioni, ndR), con oltre 700 titoli presenti. L’appuntamento clou della manifestazione è previsto per domenica 16 maggio quando, a partire dalle 16, l’assessorato renderà omaggio allo scrittore Sergio Atzeni, in occasione dei quindici anni dalla scomparsa, con un reading (letture, canto e musica) dal titolo “Spiegare e aggiungere mistero, come la memoria”, con Elio Turno Arthemalle, Rossella Faa e Giacomo Deiana, ispirandosi proprio a “La memoria, svelata”, filo conduttore dell’edizione 2010 del Salone torinese. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’associazione editori sardi, prevede a cura degli editori presentazioni di autori e titoli novità nell’apposito spazio “Piazza Italia”, mentre nello stand scorreranno sullo schermo le immagini della Sardegna “di ieri e di oggi” raccolte nella Digital Library, la memoria digitale della Sardegna (fonte: www.regione.sardegna.it)

Vedi lo Spot ufficiale del Salone del libro 2010

PREMIO TARQUINIA CARDARELLI

Radwa Ashur, autrice del libro Atyàf Fantasmi dell’Egitto e della Palestina, vince il Premio Tarquinia Cardarelli per la critica letteraria internazionale. La cerimonia di premiazione si terrà a Tarquinia (VT) sabato 12 dicembre e sarà condotta da Serena Dandini (news tratta da La Nuova Sardegna, 02/12/2009)

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Pietro Antonio Manca

Con questa importante mostra antologica curata da Maria Luisa Frongia, il Comune di Sassari, Assessorato alla Cultura, intende colmare il vuoto di studi e presenze, verificatosi intorno alla figura di uno dei massimi pittori sardi del XX secolo, certamente il più internazionale per originalità e forza innovativa: Pietro Antonio Manca (Sorso 1892 – Sassari 1975). Il suo linguaggio espressivo, autonomo e rivoluzionario rispetto alla tradizione, basa la prassi pittorica sulla successione “colore, forma, disegno”, sostituendo l’accademico “disegno-forma-colore”, una sorta di capovolgimento di portata copernicana, il cui merito egli attribuiva agli impressionisti. Pietro Antonio Manca ha elaborato in diversi momenti il problema della teoria estetica dell’arte fino a giungere a una sua formulazione sistematica, pubblicata solo nel 1955 col titolo Concezione immaginativa della pittura italiana in Sardegna, in appendice a una presentazione della sua opera fatta da Cipriano Efisio Oppo dal titolo Il pittore Pietro Antonio Manca. Partendo dalla contrapposizione teorizzata da Arthur Schopenhauer fra un mondo fatto di verità e certezze, e un altro nutrito di relatività e illusione, egli affronta il problema del colore, per lui a fondamento della concezione estetica e, quindi, dell’opera pittorica. Egli accosta il concetto di “luce”, mutuato da Wolfang von Goethe, a quello di “intuizione”, e li precisa, proponendo l’esempio della percezione che offre una pianta: il suo colore, lasciato libero di ondeggiare nell’aria, offrirebbe una “morta forma di colore?”, ma questa forma “vivificata dallo spirito”, diventa una “luce colorata liberamente ondeggiante e rutilante nei più variati modi, internamente vivificata”. Alla teoria di Isaac Newton, il quale riteneva i sette colori che noi identifichiamo come autonomi, parte della luce percepita, egli preferisce quella di Goethe, secondo il quale i colori non hanno un’autonoma esistenza, ma sono frutto dell’incontro fra luce e oscurità: si giunge alla comprensione vera, attraverso l’intuizione, un termine che Manca userà spesso, dopo averne inteso pienamente il valore attraverso l’opera dell’austriaco Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia che tanti seguaci ebbe in Europa, a partire dai primi decenni del XX secolo; corrente che, ponendo al centro della sua concezione l’uomo e la forza del suo pensiero, costituisce un punto fisso nei contenuti dell’opera di Manca. L’artista ne viene a conoscenza attraverso il poeta Arturo Onofri, che sistemò il complesso delle sue speculazioni, l’antropomorfismo, in un’opera pubblicata nel 1925, Nuovo Rinascimento come Arte dell’Io, che Manca teneva nella sua biblioteca, annotando in copertina: “leggere con calma”, assieme all’edizione italiana del 1924 de La scienza occulta nelle sue linee generali di Steiner, ricca di numerose sottolineature. La mostra ripropone in 7 sezioni, ordinate in senso cronologico, le tappe fondamentali di Manca. L’ARTISTA INDAGA DENTRO DI SÉ. GLI AUTORITRATTI I RITRATTI IL MONDO DEL SACRO GIOVANNI MARIA ANGIOY TRA STORIA E LEGGENDA IL MONDO VIVO E VIBRANTE DELLE NATURE MORTE DAL PAESE AL MARE. LE SPIAGGE LA SARDEGNA DI PIETRO ANTONIO MANCA Le opere esposte, in massima parte realizzate nella tecnica a olio, ripercorrono “per capolavori” la ricerca di Manca, qui presentata attraverso numerosi inediti e con dipinti di grandi e grandissime dimensioni (2 x 4 metri). Tra i prestatori pubblici, oltre al Comune e la Provincia di Sassari, Il MAN di Nuoro, la Galleria Comunale d’Arte e la Collezione Piloni dell’Università, entrambe di Cagliari. Anche Manca ha descritto il mondo pastorale sardo con una sensibilità forte e partecipe, alimentata da lunghe osservazioni se non da consuetudini di vita con amici e congiunti; sempre, però, vivificata dalla sua pittura “immaginativa” che traduce, come lui stesso scrive, in “visioni e impressioni di colore” anche “motivi e forme del folclore tradizionale”. Uomini e donne di Sardegna, dei quali non si riconoscono i volti, sono costantemente descritti da un colore privo di vincoli iconografici e, tantomeno, i costumi dei quali, come in tutta la pittura di Manca è impossibile “contare i bottoni di filigrana ? seguire i ricami ? o il pieghettato delle gonne ? sono toni, vampate di colore ? festosità di scrittura” (Cipriano Efisio Oppo, 1955).

Il segno nel libro

Il progetto Il segno nel libro nasce da un preciso programma sintetizzato nello slogan “L’Arte per la Lettura – La Lettura per l’Arte”, iniziativa di reciprocità a sostegno dell’arte contemporanea e della lettura. Col mezzo del segnalibro e presso un pubblico ampio rispetto a quello di settore, si divulga l’opera di 100 artisti, selezionati fra quelli nati o attivi in Sardegna. I 300 segnalibri realizzati, 3 per ogni artista, sono destinati a essere diffusi in un arco di tempo di due anni presso le librerie di tutta la Sardegna, donati a chiunque acquisti un libro indipendentemente dal costo di copertina o casa editrice. Essi saranno inoltre distribuiti a titolo gratuito anche nelle principali Biblioteche dell’Isola. La selezione degli artisti si è in prevalenza orientata sui pittori o, più in generale, su quanti d’abitudine si esprimono attraverso la rappresentazione bidimensionale. A guidare la scelta è stata l’idea di “fotografare” una situazione d’insieme, senza preclusioni dello stile o dell’età dei partecipanti. Si è ritenuto opportuno, in considerazione delle modalità della ricerca contemporanea, nella quale non hanno più corso le tradizionali distinzioni tra i mezzi espressivi, comprendere nel progetto illustratori, grafici, stilisti, scenografi. Va ancora precisato che, pur includendo artisti che si avvalgono della fotografia, si è scelto, per non dilatare a dismisura la rosa dei partecipanti, non estendere l’invito ai fotografi. Gli “originali” dei segnalibri, montati in apposite teche, costituiscono una raccolta itinerante che che verrà presentata in alcune sedi dell’Isola e della penisola. Tutti i segnalibri sono stati riprodotti in un catalogo, edito dalla Ilisso, di 232 pagine e ben 316 illustrazioni a colori, che contiene un testo critico di Giuliana Altea e due scritti di carattere storico a firma di Enrico Sturani e Massimo Gatta.

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