ANTONIO PUDDU, nato a Siddi (Cagliari) nel 1933, si dedica alla cura della sua azienda agricola nella pianura della Marmilla. Ha pubblicato Zio Mundeddu in prima edizione con Cappelli (Bologna) nel 1968 e successivamente con Bastogi (Foggia, 1985) in edizione scolastica (a cura di Nicola Tanda con note di Mariolina Cosseddu). Con Bastogi sono usciti anche i romanzi La colpa di vivere (1983) e Dopo l’estate (2001) e, nel 1996, un volume di racconti (La valle dei colombi) precedentemente apparsi in rivista. Ha collaborato con testate come “L’Osservatore Romano”, “La Fiera letteraria”, “La realtà del Mezzogiorno”, “Il Tempo”, “Ichnusa” e “La grotta della vipera”. Della sua narrativa si sono occupati, tra gli altri, Michele Prisco, Giuseppe Dessì, Mario Pomilio, Giuseppe Amoroso, Carlo Bo, Geno Pampaloni.
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Bastiana Madau
BASTIANA MADAU, laureata in Filosofia all’università La Sapienza di Roma, ha diretto la biblioteca di Orani e Orgosolo, facendole diventare dei centri di eccellenza culturale in Sardegna. La specializzazione in biblioteconomia e in bibliografia e la pluriennale esperienza l’hanno portata a tenere numerosi laboratori e seminari di educazione alla lettura rivolti a insegnanti, genitori e operatori culturali e a insegnare nei corsi di formazione per bibliotecari. Dal 2001 lavora come editor per la Ilisso Edizioni occupandosi di diverse collane e curando la serie di narrativa internazionale “Contemporanei/Scrittori del mondo”. Ha all’attivo un romanzo, Nascar (Poliedro, 2003), che ha avuto interessanti riscontri critici. Suoi articoli e recensioni sono stati pubblicati in diverse riviste e quotidiani. È coautrice di Orgosolo: omaggio a Franco Pinna (Frigidaire-Primo Carnera, 1997), autrice della postfazione al volume della fotografa Sebastiana Papa Orgosolo (Fahrenheit 451, 2000) e delle introduzioni ai volumi Ilisso Il filo della pietra (2012) e Intervista a Maria (2003).
Bachisio Zizi
BACHISIO ZIZI è nato a Orune nel 1925. Ha vissuto e studiato a Nuoro, laureandosi poi presso l’Università di Genova. L’attività di alto dirigente bancario l’ha condotto a Napoli, Roma e Cagliari, dove vive attualmente. Ha pubblicato: Marco e il banditismo (1968); Il filo della pietra (1971); Greggi d’ira (1974); Il ponte di Marreri (1981); Erthole (1984); Santi di creta (1987); Mas complicado (1988); Il cammino spezzato (1994); Cantore in malas (1997, per il quale ha conseguito il Premio speciale della giuria nel concorso letterario G. Dessì, ed. 1998); Lettere da Orune (1999); Da riva a riva (2001); I supplici (2002).
Grazia Cherchi
GRAZIA CHERCHI (Piacenza 1937-Milano 1995) è stata scrittrice, giornalista e curatrice editoriale, nonché una delle voci più interessanti tra I protagonisti della scena culturale italiana a partire dagli anni Sessanta. È stata tra i fondatori dei “Quaderni Piacentini”, di cui curò anche un’antologia. In qualità di giornalista ha collaborato per diverse testate tra cui “Linus”, “Il Manifesto”, “Panorama”, “L’Unità”, mentre come curatore editoriale ha lavorato per Rizzoli, Arnoldo Mondadori Editore e Feltrinelli. È stata inoltre una scrittrice molto apprezzata, nel 1991 ha pubblicato una raccolta di racconti brevi dal titolo Basta poco per sentirsi soli e nel 1993 ucì per Longanesi il romanzo Fatiche d’amore perdute. Un sua nota introduttiva è contenuta nel volume Sardonica di Giulio Angioni pubblicato da Ilisso.
Flavio Soriga
FLAVIO SORIGA (Uta 1975) è conduttore e scrittore. Per la televisione è stato autore e conduttore del programma “Ronbinson” su Rai3 e ospite su La7. Nel 2004 ha realizzato, con Giovanni Peresson, lo spettacolo e il cd “Meridiani inquieti”. Come scrittore collabora con i quotidiani La Nuova Sardegna, L’Unità e la rivista “E” di Emergency. Ha vinto inoltre diversi premi, nel 2000 il Premio Italo Calvino con Diavoli di Nuraiò, nel 2002 il Premio Grazia Deledda Giovani con Neropioggia, nel 2008 il Premio Mondello Città di Palermo con Sardinia Blues e nel 2009 è stato finalista al Premio Pen Club e vincitore per il Premio Piero Chiara con il libro L’amore a Londra e in altri luoghi. Il racconto Il lato oscuro è presente nell’antologia di scrittori italiani e statunitensi della Einaudi. È stato inoltre uno degli ideatori del Festival letterario di Gavoi, è direttore artistico di “Settembre dei poeti”, festival di Seneghe, e del Piccolo Festival della Leggerezza dell’Argentiera. Per la Ilisso ha curato il libro Ciò che non lava l’acqua. Racconti.
Franco Manai
FRANCO MANAI laureato in Lingue e Letterature straniere all’Università di Pisa si è specializzato in Studi italiani presso la Brown University. Ha insegnato in diverse città statunitensi, Vassa, Wellesley e Smith e dal 1993, dopo due anni di insegnamento a Vancouver, insegna presso l’Università di Auckland, in Nuova Zelanda. Ha pubblicato volumi su Petrarca, Bembo, Macchiavelli e Goldoni, un libro dal titolo Capuana e la letteratura campagnola (1997) e Cosa succede a Fraus? Sardegna e mondo nel racconto di Giulio Angioni (2006). Attualmente le sue ricerche vertono sull’impatto della guerra, della religione e dell’immigrazione nella letteratura italiana contemporanea. Si interessa inoltre di cinema, cultura popolare italiana e letteratura investigative e comica. Per la Ilisso ha curato il volume A fogu aintru.
Ottavio Rossani
OTTAVIO ROSSANI (Sella 1944) è pota, scrittore, giornalista ed esperto di teatro. Scrive sul quotidiano Il Corriere della Sera di politica, economia, cultura e cronaca. È stato all’estero I diversi paesi anche extra europei, in particolare in America Latina. Come pittore ha esposto, in mostre personali e collettive, i suoi quadri in Italia e all’estero. In qualità di scrittore tra le sue pubblicazioni possiamo ricordare: per la poesia, Le deformazioni (1976), Falsi confini (1989), Teatrino delle scomparse (1992), Hogeruas (1998), L’ignota battaglia (2005); per la saggistica, L’industria dei sequestri (1978), Leonardo Sciascia (1990), Le parole dei pentiti (2000), Stato società e briganti nel Risorgimento italiano (2002). Ha inoltre pubblicato nel 1995 il romanzo Servitore vostro humilissimo et devotissimo. Ha curato inoltre testi e regie teatrali, tra cui lo spettacolo sulle poesie di Federico Garcia Lorca “Se mueren de amor los ramos” (1998). Per Ilisso ha scritto la prefezione del libro Il deserto del sesso (2006).
Giancarlo Bertoncini
GIANCARLO BERTONCINI insegna Letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi Italianistici all’Università di Pisa. Le sue ricerche si sono concentrate prevalentemente sulla narrativa dell’Occento e Novecento. Tra le sue pubblicazioni più importanti ricordiamo: Giovanni Boine nella civiltà leteraria del primo Novecento (1973); Studi tozziani (1996); Vasco Pratolini (1983) ; “Una bella invenzione”: Giuseppe Montani e il romanzo storico (2004) e Narrazione breve e personaggio. Tozzi, Pirandello, Bilenchi e Calvino (2008). Ha scritto inoltre saggi su Alvaro, Bilenchi, Moravia, Pea e il neorealismo. Ha inoltre collaborato con varie riviste tra le quali “Filologia e Letteratura”, “Trimestre”, “Il Ponte”, “Critica letteraria”, “Dimensioni”, “Studi novecenteschi” e “Italianistica”. Per Ilisso ha curato il volume Mimì Cafiero (2006).
Pasquino Crupi
PASQUINO CRUPI (Bova Marina 1940) è uno dei maggiori intellettuali studiosi della cultura meridionale e calabrese. Appassionato oratore e giornalista, vicino alla sinistra, tra le numerose oper aha pubblicato: Letteratura ed emigrazione (1982); Processo a mezzo stampa (1982); Stragi di stato nel Mezzogiorno contadino (1985); Il giallo colore del sangue di Luino (1990); Un popolo in fuga (1991); L’anomalia selvaggia-Camorra, mafia, picciotteria, ‘ndrangheta nella letteratura calabrese del Novecento (1992); Benedetto Croce e gli studi di Letteratura calabrese (2003). Vale la pena di ricordare anche la monumentale Storia della letteratura calabrese (1993-1997) e La letteratura calabrese per la svuola media (2008-2009). Per Ilisso ha scritto la prefazione per il volume, appartenente alla collana Scrittori di Calabria, Città delle Corti (2006).
Natalino Lanucara
NATALINO LANUCARA nasce a Reggio Calabria nel 1916. Dopo la laurea in lettere, conseguita a Messina con maestri del calibro di Ettore Paratore e Ludovico Perroni-Grande, intraprende l’insegnamento. Appassionato cultore di musica, oltre a collaborare attivamente a diverse riviste (Brutium, Scrittori calabresi, Il Letterato), esplica l’attività pubblicistica. Esordisce come poeta di tornitura classicistica, ma è costretto ad interrompere la pratica poetica a causa della guerra a cui prende parte in prima persona. Riprende l’attività dopo la fine del conflitto dedicandosi non solo alla produzione poetica ma anche alla prosa. Il romanzo cui è legata la sua fama, Città delle Corti, pubblicato per la prima volta nel 1949, gli valse il conferimento del Premio Aspromonte l’anno successivo. Muore nel 1967.