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Ilisso è una casa editrice che dal 1985 pubblica volumi di arte, archeologia, linguistica, e cultura materiale, artigianato e design, storia, fotografia e narrativa e realizza mostre d’arte per documentare e raccontare la storia e la cultura di Sardegna tra tradizione e contemporaneità.


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Giorgio Morandi
Categoria: Pinacoteca

GIORGIO MORANDI (Bologna 1890-1964) è considerato uno dei più grandi pittori e incisori del ‘900 italiano. Sin dall’infanzia dimostrò una grande predisposizione per l’arte tanto che nel 1907 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove si diplomò nel 1913. A seguito di un viaggio a Firenze, dove ebbe modo di confermare la sua predilezione per I primitivi e per Cézanne, Rousseau, Picasso e Derain, espose per la prima volta nel 1914 alcune nature morte dalla forte influenza cubista e futurista. Nel 1918 si avvicina alle opere metafisiche di Carrà e de Chirico che lo condussero ad una breve parentesi pittorica di genere metafisico. Negli anni ’20 le sue opere si fecero sempre più plastiche con oggetti comuni quali vasi, bottiglie, caffettiere e fiori che divennero i protagonisti dei suoi dipinti. Morandi non si spostò da Bologna, se non per brevi periodi, ma nella sua città prese parte alla vita intellettuale e artistica dell’epoca, partecipando a varie mostre tra le quali nel 1921 “Valori Plastici” a Berlino e tra il ’26 e il ’30 prese parte a quelle del “Novecento”. Si dedicò all’insegnamento di disegno, nelle scuole pubbliche, e nel 1930 per “chiara fama” e “senza concorso” gli fu affidata la cattedra di Tecniche dell’incisione presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Nel 1939 in occasione della III Quadriennale ottenne un’intera sala dedicata alle sue opere e vinse il secondo premio per la pittura. Negli anni ’50 Morandi realizzò la maggior parte delle sue più pregevoli acqueforti, ed espose alle Biennali di Venezia e alle Quadriennali di Roma, facendo parte in alcune occasioni anche della commissione di accettazione. Nel 1948 si aggiudicò il premio per la pittura alla Biennale di Venezia e nel 1953 quello per l’incisione e nel 1957 quello della Biennale di San Paolo. Negli ultimi anni visse e lavorò appartato nel suo studio di Bologna dove morì nel 1964.