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L’opera e la personalità del pittore Giuseppe Biasi occupano un posto di assoluto rilievo nell’ambito dell’arte sarda del Novecento. Artefice dell’abbandono dell’espressione accademica in favore della modernità allora rappresentata dal linguaggio delle Secessioni, Biasi ha il merito d’aver reso possibile l’inserimento della Sardegna nel quadro artistico europeo. Grazie al sodalizio con pittori come Filippo Figari e scultori come Francesco Ciusa, oltreché con intellettuali e soprattutto con la scrittrice Grazia Deledda, Biasi dimostra di aver saputo lucidamente attuare quell’invenzione dell’identità che nel giro di pochi anni portò alla ribalta internazionale le fascinose interpreti femminili del mondo mitico e incontaminato della Sardegna arcaica.