CARMELO ZIMATORE (Pizzo Calabro 1850-1933) fu tra i migliori pittori calabresi della sua epoca. Studiò pittura a Firenze dove fu allievo di Michele Gordigiani dal quale apprese il chiaroscuro e le vaporose delicatezze dei volumi. Si trasferì in Calabria diventando uno dei pittori più contesi del Meridione. Sotto la protezione del vescovo Eugenio Tosi si dedicò prevalentemente agli affreschi nelle cattedrali, collegiate e parrocchie sia in Calabria che in Puglia. A Pizzo, sua città natale, dopo la partenza di Tosi, fu vicino al vescovo Canino dal quale ricevette numerose commissioni per affrescare l’Episcopio, il seminario, la chiesa di S. Cristina e la cattedrale di Oppido. Nel 1875 fu chiamato ad insegnare alla reale scuola di Pizzo formando futuri importanti decoratori. La maggior parte dei suoi lavori si trovano nelle chiese di Pizzo, nella Certosa di Serra San Bruno a Fabrizia, a S. Andrea Ionio, a Polistena e in numerosi altri luoghi sacri del Sud Italia.
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Monica Lanzillotta
MONICA LANZILLOTTA (Milano 1967) laureata in Lettere moderne nel 1992, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Scienze letterarie nel 1999, con una tesi su Pavese. Dal 2008 è ricercatrice di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria. I suoi interessi scientifici seguono principalmente due filoni: quello della letteratura fantastica del secondo Ottocento, con grande attenzione per la produzione di Edoardo Calandra e Primo Levi, e quello della letteratura meridionale contemporanea, indagando soprattutto sulle figure di Leonida Répaci e Fortunato Seminara. Collabora inoltre con il progetto POP MultiCalabria volto alla valorizzazione multimediale del Patrimonio culturale calabrese e, in qualità di redattrice, con la rivista “Filologia Antica e Moderna” dell’Università della Calabria. Per Ilisso ha pubblicato la prefazione del volume di L. Répaci I fratelli Rupe (2006).
Leonida Répaci
LEONIDA RÉPACI (Palmi, 1898 – Pietrasanta 1985), narratore, drammaturgo, poeta, saggista e giornalista, ha lasciato più di una cinquantina di opere. I suoi primi lavori furono stampati nel 1918, al ritorno dalla grande guerra, alla quale prese parte. La militanza politica attiva continuò durante tutta la sua vita: dalle lotte contadine di Palmi, alla collaborazione a “L’Ordine nuovo” con Gramsci; dalla fondazione del Partito Comunista a Livorno, al duello con Galeazzo Ciano, alla resistenza partigiana di Roma; dalla fondazione de “Il Tempo di Roma”, alla direzione de “L’Epoca”. Fra i romanzi di Répaci si ricordano L’ultimo Cireneo, La carne inquieta, I fratelli Rupe, al quale lavorò fino al 1973. La Calabria rivive in molte testimonianze appassionate, tra le quali Calabria grande e amara, Racconti della mia terra e la raccolta di versi La Pietrosa racconta. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò anche alla pittura. Alla sua terra donò la propria casa alla Pietrosa con una ricca raccolta di arti figurative, affinché divenisse un centro di studi e di arte.