Eugenio Tavolara

EUGENIO TAVOLARA (Sassari 1911-1963) è stato scultore, incisore, ceramista, illustratore e designer. A partire dal 1919 decise di dedicarsi prevalentemente all’arte decorativa, creando dei pupazzi, insieme a Tosino Anfossi, raffiguranti pastori e contadini sardi che nel 1925 ottennero, all’Esposizione internazionale di Parigi, una medaglia d’oro e larghe segnalazioni da parte della critica. Negli anni ’30 creò diversi pupazzi inspirandosi ai temi delle decorazioni tradizionali e propose produzioni artigianali creando egli stesso dei disegni originali. Fra i suoi soggetti vi erano, oltre a figurine in costume tradizionale sardo, anche clowns, musicisti jazz, animali e personaggi delle fiabe. Nel 1933 espose alla Triennale di Milano i suoi pupazzi di legno rivestiti di stoffa, e nel 1936 entrò a far parte del corpo docenti dell’Istituto d’Arte di Sassari. Tra i vari lavori che realizzò negli anni ’40 possiamo ricordare quello realizzato per la corte d’Assise del palazzo di giustizia di Sassari. Per la sua intensa ed originale attività creativa la città di Sassari gli intitolò il Padiglione per l’Artigianato costruito per l’ISOLA (Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigianale) su progetto dell’architetto Ubaldo Badas. Nel 1957 la direzione dell’ISOLA fu affidata agli stessi Eugenio Tavolara e Ubaldo Badas e la partecipazione alla Triennale di Milano portò alla vittoria della medaglia d’oro, che ottennero anche nel 1959 e nel 1960 alla Mostra dell’Artigianato di Firenze. Durante questi anni la produzione ISOLA, la cui maggior parte dei pezzi era di Tavolara, circolò in campo internazionale arrivando al Sminthsonian Institute. Nel 1962 gli venne diagnosticato un tumore e dopo la sua ultima opera, la facciata del Palazzo dell’ENEL a Cagliari, morì l’anno successivo a Sassari.

Andrea Mulas

ANDREA MULAS (La Maddalena 1950) etnoantropologo, si è laureato in Scienze politiche nel 1974 e in Lettere moderne, con indirizzo demo-etno-antropologico nel 1978. Nel 1987 ha conseguito il titolo di dottorato di ricerca in Etnoantropologia con la tesi L’ideologia della morte in Sardegna. Credenze e rituali funebri nella cultura popolare della Gallura. Tra i suoi lavori: L’enigma poetico: l’alburea gallurese (1987); Quando viene la memoria… Credenze e rituali funebri nella cultura popolare della Gallura (Sardegna) (1990); Una sottil virtù diabolica. Gli esseri fantastici che succhiano sangue nella cultura popolare della Sardegna (1992); La puntura della rimembranza. I luoghi, le parole e i riti della morte nella cultura tradizionale della Sardegna (1997). Per la Ilisso ha cuato il volume di Francesco De Rosa, Tradizioni popolari di Gallura. Usi e costumi edito nel 2003.

Francesco De Rosa

FRANCESCO DE ROSA (Olbia 1854-1938) fu maestro elementare, ma anche giornalista e studioso eclettico. Viaggiò molto per la Sardegna, con la moglie, anche lei insegnante, e durante questi spostamenti si documentò molto su storie locali. Parte di questo intenso lavoro è raccolta nel volume “Tradizioni popolari di Gallura”. Fu un uomo di particolare intelligenza, di grande attenzione e disciplina quasi doverosa nel raccogliere dati e note informative sulla Sardegna e di grande sensibilità per i problemi sociali dell’isola. Pubblicò inoltre diversi articoli e fu relatore in molte coferenze all’epoca di grande risonanza culturale, oltre che autore di raccolte di poesie. Fu anche pubblicista e fondò e diresse il giornale gallurese Le Bocche di Bonifacio, tra il 1883 e il 1885. Ha lasciato infine manoscritte spigolature di preistoria e di storia sarda e note sulla storia religiosa.