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Archivio dell'autore: ilisso
Antonello Mattone
ANTONELLO MATTONE (Sassari 1947) laureato in Giurisprudenza, dal 1991 è professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche. Dal 2001 è direttore del Dipartimento di Storia e delegato rettorale alle attività culturali e sociali. È inoltre membro della commissione permanente per i congressi di Storia della Corona d’Aragona e delle riviste «Annali di storia delle Università italiane» e «Rivista storica italiana». Il professor Mattone fa parte inoltre del comitato scientifico per la pubblicazione degli Atti dei Parlamenti sardi (Acta curiarum Regni Sardiniae) della Regione Sardegna, di quello della fondazione Antonio Segni e dei «Quaderni per la storia dell’Università di Padova». È infine membro del Consiglio dei docenti del Dottorato di ricerca in Storia delle Istituzioni politiche medioevali e moderne dell’università di Messina. Nel 2005 è stato nominato commendatore della Repubblica Italiana e dal 2006 è presidente dell’Ersu di Sassari. Attualmente è vicepresidente dell’Ente Concerti-Teatro di tradizione “De Carolis”.
Camillo Bellieni
CAMILLO BELLIENI nasce a Thiesi (Sassari) il 31 gennaio 1893. Studia a Sassari dove, nel 1911, consegue la maturità classica e, da ufficiale della “Brigata Sassari”, nel 1916, si laurea in Giurisprudenza. Nel 1915, sul Carso, conosce Emilio Lussu; gravemente ferito in battaglia, nel 1917 viene congedato. Nel 1920 si laurea in Filosofia a Roma e, nel 1924, in Paleografia e Dottrina archivistica a Napoli. Considerato uno degli ideologi più acuti e brillanti della sua generazione, nel 1921 è tra i fondatori del Partito Sardo d’Azione. Oltre ad una copiosissima serie di appassionati lavori di carattere politico, tra le sue opere si ricordano La Sardegna e i Sardi nella civiltà del mondo antico (1928-31), La Sardegna e i Sardi nella civiltà dell’Alto Medioevo (1928) e Eleonora d’Arborea (1929). Muore a Napoli il 9 dicembre 1975.
Aldo Maria Morace
ALDO MARIA MORACE (Reggio Calabria 1950) è professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università di Sassari, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e direttore della Scuola di Dottorato in Scienze dei sistemi culturali. Ha pubblicato saggi sui più grandi scrittori fra i quali Dante, Tasso, Campanella, su autori dell’800 e del ‘900. È socio ordinario dell’Accademia dell’Arcadia, di quella del Parrasio e della Società Internazionale di Studi Francescani, presidente della Fondazione “Corrado Alvaro”, direttore delle collane “Scrittori di Calabria” e “Studi e testi alvariani” e della rivista “Crocevia”. Nel 1991 ha vinto il Premio “Giuseppe Calogero” per la saggistica; nel 2000 ha vinto il XIV premio “Magna Grecia”; nel 2003 il premio “Anassilaos” per la ricerca; nel 2007 il premio speciale Grinzane-Pavese. È presidente del premio “Corrado Alvaro” e componente della commissione giudicatrice del premio “Grazia Deledda” e del premio “Cala di Volpe”. È inoltre ideatore e realizzatore del parco letterario dedicato a Corrado Alvaro.
Ricardo García Cárcel
RICARDO GARCÍA CÁRCEL (Valenzia 1948) storico e saggista spagnolo, si è laureato in Lettere e Filosofia a Valenzia nel 1970, ed ha ottenuto il titolo di dottore con lode, nel 1973. Insegna Storia moderna presso l’Università autonoma di Barcellona e dal 2001 è anche corrispondente di Real Academia de la Historia. È inoltre membro del Consiglio della Fondazione Carolina e di alcune riviste come “Historia Social”, “Estudis” e “Pedralbes” e presidente del “Taller de Estudios de Historia de España e Hispanoamérica”. Le sue ricerche si sono concentrate prevalentemente sullo studio della cultura del Secolo d’oro, l’Inquisizione e il personaggio di Filippo V. Nel 2012 ha vinto il “Premio Nacional de Historia de España” per il volume La herencia del pasado. Las memorias históricas de España, dal quale emerge una nuova concezione di memoria storica più larga e pluralista. Per la Ilisso ha curato il volume Pueblo.
Raffaele Puddu
RAFFAELE PUDDU (Cagliari 1946) professore di Storia moderna presso l’Università degli studi di Cagliari. Studioso della società militare, in particolare di quella spagnola del Secolo d’Oro, ha pubblicato: Eserciti e monarchie nazionali nei secoli XV e XVI (1975); Il soldato gentiluomo (1982); I nemici del re (2000); è inoltre autore del romanzo S’Ardia (1998).
Salvatore Mannuzzu
SALVATORE MANNUZZU nato nel 1930 a Pitigliano (Grosseto) da famiglia sarda, è stato magistrato dal 1955 al 1976; poi deputato, eletto come indipendente nelle liste del PCI, per tre legislature. Quindi si è dedicato alla scrittura, dando corpo alla vocazione di sempre: come dimostra Un Dodge a fari spenti, romanzo d’esordio, pubblicato sotto pseudonimo da Rizzoli nel 1962 (e ripubblicato col nome dell’autore, e in nuova veste, dalla Ilisso, nel 2002). Procedura (1988), insignito del premio Viareggio, rivelava Mannuzzu al grande pubblico. Sono seguiti altri cinque romanzi, editi come il precedente da Einaudi: Un morso di formica (1989); Le ceneri del Montiferro (1994); Il terzo suono (1995); Il catalogo (2000); Alice (2001). Ha pubblicato anche, sempre con Einaudi, una raccolta di racconti, La figlia perduta (1992), e una di poesie, Corpus (1997); ha scritto una storia per bambini (Il famoso Natalino, Laterza, 1998) e un saggio di politica del diritto (Il fantasma della giustizia, Il Mulino, 1998). Ha vinto numerosi e importanti premi letterari ed è stato tradotto in diverse lingue.
Alessandro Galante Garrone
ALESSANDRO GALANTE GARRONE (Vercelli 1909-Torino 2003) è stato storico, scritore e magistrato. Fu un militante antifascista e partecipò alla Resistenza. Durante gli studi universitari in Giurisprudenza, nel 1928, prese parte alle manifestazioni contro la persecuzione del professor Francesco Ruffini, e nel 1942, dopo aver aderito a Giustizia e Libertà, fu tra i fondatori del Partito d’Azionea Torino. Nel 1943 divenne ispettore delle formazioni di Giustizia a Libertà e nel 1945 entràò a far parte della Giunta regionale di governo e della Giunta consultiva. Collaborò con diversi quotidiani e riviste, come La Stampa, Il Ponte, L’Astrolabio, L’Espresso, dove ebbe modo di ribadire sempre la sua idea di democrazia radicale. Parallelamente all’attività forense si dedicò a studi storici e insegnò all’Università di Cagliari e Torino Storia moderna, conteporanea e del Risorgimento, pubblicando vari volumi, tra cui I miei maggiori (1984) L’Italia corrotta (1895-1996). Cento anni di malcostume politico (1996). Un’interessante nota introduttiva del professor Galante Garrone si trova nel volume Ilisso La società del malessere.
Giuseppe Fiori
GIUSEPPE FIORI è nato a Silanus nel 1923 ed è morto a Roma nel 2003. Laureato in Giurisprudenza ha intrapreso la carriera giornalistica, lavorando prima al quotidiano cagliaritano L’Unione Sarda e poi alla RAI. È stato inoltre direttore di Paese Sera e senatore della Sinistra Indipendente per tre legislature. È autore di volumi di successo. All’inchiesta sui pescatori di Cabras Baroni in laguna (1961) fece seguito quella sul mondo pastorale La società del malessere (1968) da cui venne tratto il film Barbagia di Carlo Lizzani. Nel 1960 pubblicò il romanzo Sonetàula. Ma, soprattutto, sono memorabili di Fiori le biografie politiche: alla più celebre Vita di Antonio Gramsci, del 1966, fanno seguito, per citare le più note, quelle sull’anarchico Michele Schirru (1983), su Emilio Lussu (1987), su Enrico Berlinguer (1989).
Giovanni Cara
GIOVANNI CARA (Cagliari 1969) vive a Padova dove insegna Letteratura spagnola moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere dell’università veneta. Ha lavorato anche come sceneggiatore per la televisione, curando la serie televisiva di cartoni animati Winx, ed ha collaborato come consulente e responsabile di testi nella produzione di documentari di storia e cultura della Sardegna. Scrive inoltre per diverse riviste letterarie e in ambito narrativo ha pubblicato due libri di racconti, L’angelo armato (2000) e Viaggio per un altro viaggio (2010), e un romanzo di fantascienza con Andrea Cara dal titolo Salto di specie (2003). Per la Ilisso ha curato l’introduzione del volume della collana di Scrittori di Sardegna, La colpa di vivere e Ziu Mundeddu.