Mauro Ballero

3Già professore di Biologia Farmaceutica, direttore del Dipartimento di Botanica e dell’Orto Botanico dell’Università degli studi di Cagliari, più volte responsabile scientifico di progetti di ricerca europei, è autore di alcune monografie sull’ambiente e sulla flora sarda e di oltre 200 pubblicazioni apparse sulle più importanti riviste scientifiche internazionali.

Tonino Casula. Ostinato continuo

Sabato 17 giugno alle ore 11:00 si inaugura la prima retrospettiva su Tonino Casula (Seulo
1931-Cagliari 2023) a pochi mesi dalla sua scomparsa. La mostra, curata dalla storica dell’arte Laura Calvi e dalla Ilisso, sarà anticipata venerdì 16 da un appuntamento speciale alle ore 11:00 nei Giardini Pubblici della Galleria Comunale d’Arte di Cagliari che, per l’occasione, esporrà l’opera Serpentone (1975).
Figura schiva e lontana dai facili circuiti del sistema dell’arte, amata anche da giovani artisti per la profondità analitica, Casula è considerato fra le personalità più incisive che hanno, per scelta, operato e vissuto in Sardegna dalla seconda metà del Novecento a oggi. L’esposizione, dedicata al grande specialista dell’astrattismo geometrico, dell’arte optical, cinetica e programmata e della videoarte, testimonia i passaggi focali della ricerca visiva di Casula dai primi anni Sessanta sino al 2021. Attraverso 80 opere allestite per sezioni cronologiche e tematiche, i visitatori si potranno immergere in un percorso lungo oltre settant’anni a cavallo tra XX e XXI secolo: dalla fondazione del Gruppo Transazionale (1966) agli scambi diretti con i gruppi italiani d’avanguardia, passando per i rapporti con Corrado Maltese; dall’evoluzione “militante” del suo impegno durante gli anni Settanta fino all’utilizzo delle nuove tecnologie.

Tonino Casula nasce a Seulo nel 1931. Nel 1949 diventa maestro elementare e, parallelamente, avvia l’attività artistica, che subisce una prima svolta nel 1963 in seguito a un intervento che gli restituisce parzialmente la vista. La sua ricerca, focalizzata sul tema della visione e della percezione, attraversa, dopo gli esordi figurativi, diverse fasi: dall’aniconico all’utilizzo sperimentale di materiali, supporti e tecniche, dalla centralità della parola all’arte murale, performativa e digitale. Insegnante e saggista, teorico e intellettuale militante, conduttore e ideatore di trasmissioni per la radio-TV e fautore entusiasta dell’interazione tra i vari linguaggi espressivi, Casula ha svolto un ruolo di primo piano nella fondazione di gruppi di ricerca (Gruppo Transnazionale, 1966) e centri di creazione e promozione culturale (Centro di Cultura Democratica, Cagliari, 1967; Centro Arti Visive, Cagliari, 1970; Centro Internazionale Sperimentazione Arti Visive, Villasimius, 1981), sempre con una spiccata attenzione al valore sociale dell’arte di contro alle logiche di sistema. Non si contano le sue partecipazioni, in Italia e all’estero, a festival, convegni e mostre in gallerie e musei, come anche le collaborazioni con il mondo dello spettacolo (musica, teatro, danza), spia di quel “fare” curioso, appassionato e instancabile che ne ha caratterizzato la vita fino alla recente scomparsa.

 

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Laura Calvi

Laura Calvi (Monza 1983) è una storica dell’arte specializzata nel secondo dopoguerra italiano e internazionale, con attenzione particolare alle vicende delle gallerie private d’avanguardia molti gli studi dedicati alla Galleria Apollinaire di Guido Le Noci , alla critica militante di Pierre Restany e i protagonisti del Nouveau Réalisme, e agli sviluppi dell’Arte Cinetica e Programmata europea.

In seguito alla laurea magistrale in Storia e Critica dell’Arte, conseguita presso l’Università degli Studi di Milano, si è specializzata all’Università degli Studi di Udine dedicandosi principalmente agli intrecci tra Nanda Vigo e gli esponenti dei gruppi Nul e ZERO.

Negli anni, si è dedicata ad approfondimenti storico-artistici, editi in diverse pubblicazioni scientifiche, come ad esempio il saggio “Noi che abbiamo le antenne che captano nuovi spazi spirituali”(in Klein Fontana Milano Parigi 1957-1962, catalogo della mostra, a cura di S. Bignami e G. Zanchetti, Milano, Electa, 2014), oppure il più recente “«Il libro è formidabile!». Alcuni progetti editoriali della Galleria Apollinaire 1960-1970” (in Studi di Memofonte, n. 28/2022).

Dopo essere stata assistente conservatrice al Museo del Novecento (2009-2013) e aver curato Andy Warhol’s Stardust. Stampe dalla collezione Bank of America Merrill Lynch (Milano, Museo del Novecento, 4 aprile-8 settembre 2013), è stata per quasi un decennio exhibition registrar presso Fondazione Prada, seguendo l’organizzazione delle mostre della sede milanese e della sede Prada Rong Zhai a Shanghai curate, tra gli altri, da Salvatore Settis, Germano Celant, Udo Kittelmann, Thimas Demand, Goshka Macuga.

Paola Atzeni

PAOLA ATZENI è stata docente della prima cattedra in Italia di Storia della Cultura materiale, istituita presso l’Università di Cagliari nel 1986. Ha pubblicato diversi libri tra i quali si segnalano: Lavoro e sue rappresentazioni fra i minatori sardi; Tra il dire e il fare. Cultura materiale della gente di miniera in Sardegna; Saper vivere. Antropologia mineraria della Sardegna nell’Antropocene.

Ha curato l’allestimento della sezione antropologica del Museo del Carbone nella Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia.

Ha curato, inoltre, l’allestimento del museo-laboratorio della ex scuola elementare di Monteponi, Andaus a scola, a Iglesias.