PIETRO ANGELETTI (Bologna 1758-Roma 1786) nato Bologna visse e fu attivo a Roma. A lui si deve l’affresco Riconciliazione di Venere e Minerva della sala del Palazzo Borghese e quello del soffitto della sala di Villa Borghese che accoglie anche l’opera del Bernini Apollo e Dafne. Queste opere risentono dell’influenza della pittura di A.R. Mengs. Nell’omonima chiesa di via Giulia realizzò due tondi con scene della vita di S. Caterina da Siena, mentre nella cattedrale di Cagliari è presente un suo dipinto dal titolo Nozze di Cecilia e Valeriano. Furono tratte incisioni da alcuni suoi ritratti tra cui quelle di P. Bompello e A. Cuneo. Morì a soli 28 anni nel 1786. Fu ricordato dal Missirini, professore dell’Accademia di S. Luca.
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Matteo Madau
MATTEO MADAU (Ozieri 1723 – Cagliari 1800) appartenente a una famiglia di pastori, divenuto gesuita dopo lo scioglimento della Compagnia dei Gesuiti ad opera del papa Clemente XIV con una bolla dell’ottobre del 1773, trascorse la propria vita a Cagliari, nel collegio di S. Michele, dove si dedicò ad opere di pietà e di catechesi e, soprattutto, ai suoi studi. Tra le sue opere più importanti ricordiamo: Le armonie de’ Sardi, Saggio d’un opera, Il ripulimento della lingua sarda lavorato sopra la sua analogia colle due matrici lingue, la greca, e la latina, Lettera apologetica, ovvero osservazioni critiche sopra l’opera del P. Er. Giacinto Hintz, Versione de su Rithmu Eucaristicu cum paraphrasi in octava rima, facta dae su latinu in duos principales dialectos e Dissertazioni storiche apologetiche critiche sulle sarde antichità.
Maria Cristina Lavinio
MARIA CRISTINA LAVINIO insegna Linguistica educativa presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari. Per anni è stata docente di Glottodidattica all’Università per stranieri di Perugia e ha tenuto numerose conferenze su tali argomenti in giro per il mondo e in vari Istituti italiani di Cultura. I suoi filoni di ricerca hanno spesso avuto delle interessanti ricadute applicative nel settore dell’educazione linguistica e letteraria, con particolare riferimento alla didattica dell’italiano e dei problemi legati alla comunicazione didattica e all’interazione verbale in classe. Più precisamente i filoni di ricerca seguiti in questi anni sono stati: di tipo linguistico-testuale, sul versante dell’oralità nelle manifestazioni artistico-verbali e di tipo socio-linguistico e del parlato. Inoltre la professoressa si è interessata a studi riguardanti la scrittura di numerosi narratori sardi, sia per reperirvi regionalismi più o meno intenzionali che per coglierne la funzione all’interno dell’organizzazione complessiva del testo.