Giovanni Battista Quadrone

GIOVANNI BATTISTA QUADRONE (Mondovì 1844-Torino 1898) pittore paesaggista, studiò all’Accademia albertina con E. Gamba e G. Ferri. Esordì nel 1865 alla Promotrice con Vittor Pisani in carcere. Successivamente, per alcuni anni, fino al 1870 soggiornò a Parigi dove subì l’influsso di altri artisti fra i quali E. Meissonier, J.-L. Gérôme e De Nittis. Soggiornò per un periodo in Sardegna, traendo dal paesaggio e dai costumi isolani spunti per i suoi dipinti. Espose in numerose rassegne: al Circolo degli Artisti, Promotrice delle belle arti di Torino, Biennale di Venezia. Si specializzò dapprima in soggetti di tipo storico e letterario e successivamente in scene di caccia e di vita popolare che trattò con particolare gusto per il dettaglio, tipico del verismo. Morì a Torino nel 1898 e l’anno successivo la Promotrice gli dedicò una retrospettiva di oltre 300 opere. Alcune suoi dipinti sono conservati nei musei d’arte moderna di Roma e Torino.

Paola Pittalis

PAOLA PITTALIS laureata in Lettere classiche presso l’Università di Roma La Sapienza ha insegnato Italiano e latino al Liceo Azuni di Sassari. Ha collaborato per diversi anni con le Università di Cagliari e di Sassari e nel 1975 ha frequentato i corsi di Sociologia della Letteratura presso l’École pratique de la Sorbonne a Parigi. Scrive per numerose testate giornalistiche (“Ichnusa”, “Rinascita Sarda”, “Il grande vetro”) e, dal 1982, collabora con la pagina culturale del quotidiano “La Nuova Sardegna”. Dal 1998 al 2003 ha tenuto corsi e seminari nelle Facoltà di Lettere e di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Sassari. Tra il 2004 e il 2008, ha insegnato invece nel corso di laurea di Scienze della Comunicazione della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Sassari, tenendo laboratori di scrittura e di costruzione testi. Per la Ilisso ha curato diversi volumi: Canne al vento (2005); Fior di Sardegna (2007); Cenere (2005);  La tanca fiorita (2004) e La voragine (2003).

Giovanni Antonio Mura

GIOVANNI ANTONIO MURA (Bono 1879 – 1943) gli anni giovanili furono caratterizzati dalle inquietudini del seminarista e da una precoce vocazione poetica. Nel 1900 pubblicò la prima raccolta di versi Silvestria e nel 1903 si laureò in Teologia a Roma, dove frequentò vari intellettuali e collaborò con la rivista “Ateneo”. Rientrato in Sardegna fu nominato viceparroco a Bono e a Nuoro, lavorando anche come pubblicista e oratore, scrivendo per varie riviste letterarie e continuando l’attività di saggista e poeta. Nel 1934 esce La tanca fiorita, nel 1941 Quando il corpo muore, nel 1942 Il parroco di Geranio, e sempre nel 1942 Ma liberaci dal male. Nel 1936 fu costretto a lasciare la parrocchia di Dorgali per le trame di una potente famiglia che aveva ostacolato nelle mire su beni di proprietà comune. Rifugiatosi a Bono, morì lì nel 1943.