Salvatore Fancello

SALVATORE FANCELLO (Dorgali 1916-Bregu Rapit 1941) penultimo di dodici figli, rivelò da giovanissimo le sue attitudini artistiche. Nel 1929, dopo il diploma, iniziò a lavorare presso un laboratorio di ceramiche a Dorgali e grazie a una borsa di studio l’anno successivo si iscrisse all’ISIA di Monza, frequentando con Giovanni Pintori e Costantino Nivola, e dove emerse subito per le sue indiscusse capacità. Le sue prime terrecotte risalgono al 1933 e l’anno seguente, dopo aver conseguito il diploma in ceramica seguì il biennio di perfezionamento, ottenendo il titolo di Maestro d’Arte. Nel 1936 espose alla VI Triennale di Milano dove gli fu assegnato il Gran premio e dove si trasferì e seguì i circoli di cultura razionalista. Nel 1937 lavorò a un bassorilievo per la Mostra Tessile di Roma, per la Olivetti e fu chiamato alle armi nel dicembre dello stesso anno. Durante la guerra lavorò a contatto con i futuristi Martini, Sassu e Fontana con il quale aveva lavorato qualche anno prima. Nel 1940, in licenza, riuscì a lavorare per la VII Triennale di Milano dove conseguì il diploma d’onore. Nello stesso periodo fu impegnato nel lavoro di decorazione di una sala dell’Università Bocconi, ciclo di mosaici di ceramica che però rimase incompleto. Fu infatti, l’anno successivo, richiamato alle armi e morì  Bregu Rapit in Albania nel 1941. Nel 1942 si rese omaggio alla scomparsa dell’artista alla Pinacoteca di Brera dove furono raccolte insieme le sue sculture, i disegni e le ceramiche. Nel 1947 gli fu conferita la medaglia d’ora al valore e nel 1962 le sue spoglie furono rimpatriate e tumulate nel camposanto di Dorgali.

Teresa Buongiorno

TERESA BUONGIORNO è giornalista, scrittrice esperta di letteratura per l’infanzia. Laureata in Lettere all’Università di Roma La Sapienza, con specializzazione in Storia Medioevale, ha lavorato dapprima nel settore dei servizi sociali, successivamente si è dedicata al giornalismo occupandosi prevalentemente di letteratura, cinema e televisione. A partire dagli anni Settanta si è interessata alla produzione cinematografica televisiva, editoriale, scolastica e teatrale per ragazzi. Per quindici anni ha firmato una rubrica fissa del TV Radiocorriere dedicata alla cultura dell’infanzia. Per la Rai inoltre ha curato negli anni Settanta programmi televisivi per ragazzi, lavorando anche con Gianni Rodari, Emanuele Luzzati e Marcello Argilli. Negli anni Ottanta ha fatto parte dell’equipe che ha ideato la famosa trasmissione L’albero azzurro. Per la Eri-Edizioni Rai ha curato i trentasette quaderni di La Scuola si aggiorna nell’ambito della convenzione Rai-Ministero Pubblica Istruzione (1990-1993). Collabora ad “Andersen. Il mondo dell’infanzia” dove si occupa di una rubrica fissa, a “Li.B.e.R”, “LG Argomenti”, “Tuttoscuola” e ad alcuni programmi radiofonici, sia per la Rai che per la Radio Svizzera Italiana. A partire dal 1977 ha pubblicato una serie di libri per ragazzi alcuni dei quali tradotti in varie lingue e che si sono aggiudicati numerosi premi.

Raffaela Dore

RAFFAELA DORE (Orune 1905 – Olzai 1972) dopo aver trascorso la prima infanzia in Sardegna si trasferì con la famiglia a Roma nel 1917, dove intraprese gli studi in pedagogia, specializzandosi nell’età infantile. All’inizio degli anni Sessanta pubblicò diversi saggi nella rivista diretta da Luigi Volpicelli “I problemi della pedagogia”, nel 1962, per le edizioni Ichnusa uscì  Gli dei del bambino, articolato intorno a quattro saggi principali: “L’educazione naturale nella pratica educativa del villaggio sardo”, “Uomini ed animali, bambini e uccelli nella pedagogia dei primitivi e delle popolazioni arretrate”, “Il bambino e il lavoro”, “Gli dei del bambino”. Nel 1972, il volume venne ripubblicato  con l’aggiunta di nuovi saggi: “Il bambino in lotta” e “La fiaba tra strutturalismo e formalismo” con la preziosa introduzione del pedagogista Mauro Laeng, conservata anche nelle successive edizioni. Nel 1967 fece ritorno in Sardegna, a Olzai, dove si spense nel 1972.