Pietro Casu

PIETRO CASU (Berchidda 1878-1954) è una delle figure più significative nel panorama della cultura sarda della prima metà del Novecento. Parroco del proprio paese natale per oltre quarant’anni, fu noto in tutta la Sardegna per le sue omelie in lingua logudorese. Tradusse in sardo la Divina Commedia (1929) e, sempre in sardo, compose numerose poesie e traduzioni poetiche dei grandi autori della letteratura non solo italiana. Attese per tutta la vita alla compilazione di un imponente Vocabolario sardo logudorese-italiano, il cui manoscritto è stato recentemente edito. Ci ha lasciato anche una copiosa produzione letteraria in italiano: nell’arco di diciannove anni compose dieci romanzi e cinque raccolte di novelle. Ghermita al core è considerato insieme a Notte sarda il migliore fra i suoi romanzi. Fra gli altri si ricordano in particolare: Aurora sarda (1922), Mal germe (1925) e La voragine (1926). Fra i temi più importanti della sua narrativa ricorre l’auspicio di un futuro luminoso per la Sardegna.

Gonaria Floris

GONARIA FLORIS è professore associato di Letteratura italiana presso l’Università degli studi di Cagliari. Le sue ricerche si sono concentrate prevalentemente sulla figura di Ludovico Ariosto e Dante Alighieri. Collabora con diverse riviste fra le quali “Portales”, di cui è socia dell’omonima associazione. Tra le sue pubblicazioni più recenti possiamo ricordare: L’Oriente nel “Furioso” tra Carlo Magno e Carlo V. Un caso di anamorfosi, in “Xenoi”; Immagine e parola tra razzismi antichi e moderni (2012); La storia letteraria di G. Siotto Pintor tra pegno per la fusione sardo sabauda e dote per la nazione italiana in “Questioni di letteratura sarda” (2012); La sestina misura ombra del Canzoniere in “Portales” (2009); “Amistade e disamistade nel sardo De André, fra universi leopardiani e stampi deleddiani” in Cantami di questo tempo. Poesia e musica in Fabrizio De André (2007). Per la Ilisso è stata autrice della prefazione al volume di Grazia Deledda Il tesoro.