GIOVANNI BATTISTA QUADRONE (Mondovì 1844-Torino 1898) pittore paesaggista, studiò all’Accademia albertina con E. Gamba e G. Ferri. Esordì nel 1865 alla Promotrice con Vittor Pisani in carcere. Successivamente, per alcuni anni, fino al 1870 soggiornò a Parigi dove subì l’influsso di altri artisti fra i quali E. Meissonier, J.-L. Gérôme e De Nittis. Soggiornò per un periodo in Sardegna, traendo dal paesaggio e dai costumi isolani spunti per i suoi dipinti. Espose in numerose rassegne: al Circolo degli Artisti, Promotrice delle belle arti di Torino, Biennale di Venezia. Si specializzò dapprima in soggetti di tipo storico e letterario e successivamente in scene di caccia e di vita popolare che trattò con particolare gusto per il dettaglio, tipico del verismo. Morì a Torino nel 1898 e l’anno successivo la Promotrice gli dedicò una retrospettiva di oltre 300 opere. Alcune suoi dipinti sono conservati nei musei d’arte moderna di Roma e Torino.
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Charles Edwardes
CHARLES EDWARDES il catalogo della British Library di Londra registra tredici opere di Charles Edwardes ma non rivela saggi o biografie dell’autore. Le esigue notizie che si hanno, provenienti da ricerche dell’università di Glasgow, ci informano che l’Edwardes apparve nel panorama letterario inglese nel 1880, e visse, nelle pause dei suoi frequenti viaggi, a Wolverhampton, nel distretto industriale del West Midlands, tra Birmingham e Manchester, e che cessò la sua attività letteraria nei primi anni Venti del Novecento. Fu prevalentemente autore di libri di viaggi, ma anche traduttore di celebri opere e saggi, fra i quali i dialoghi di Giacomo Leopardi, e di libri per la gioventù. Collaborò inoltre con alcune fra le più celebri riviste letterarie dell’epoca. “Sardina and the Sardes”, forse l’opera capolavoro dell’Edwardes, fu pubblicata a Londra nel 1889 da Richard Bentley.
Lucio Artizzu
LUCIO ARTIZZU (Cagliari 1930) dopo la laurea in Lettere e Filosofia, entra a far parte della redazione de “Il quotidiano sardo”, del quale diventa poi il responsabile dell’ufficio stampa della Regione Sardegna. Fonda il “Messaggero Sardo”, che si occupa prevalentemente dell’emigrazione sarda. A seguito di un periodo dedicato alla politica sarda, decide di ritirarsi a vita privata e dedicarsi alla stesura di saggi di grande interesse, fra i quali Il dizionario di Cagliari, traduzioni di opere straniere sulla Sardegna e la cura di diversi volumi, tra i quali L’isola di Sardegna di J. W. Tyndale e La Sardegna e i Sardi, entrambi editi dalla Ilisso.