Pino Melis

PINO MELIS (Bosa 1902-Roma 1985) fratello dell’artista Melkiorre, esordì a 14 anni da autodidatta con alcuni figurini di moda. L’anno successivo espose a Milano alla Mostra Sarda, insieme ad altri grandi artisti isolani, dieci tempere dal titolo Piccoli canti di Sardegna. Iniziò presto a collaborare con varie riviste tra le quali “Il giornalino della Domenica”. Nel 1921 dopo aver esposto diversi acquerelli, disegni e tempere a Cagliari, si trasferì a Roma, dove collaborò ai periodici “Cordelia”, “Juventus pro Juventute” e il “Fanciullo per il Fanciullo”. Negli anni ’20 espose presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, alla I Biennale d’Arte Sarda di Sassari e a Cagliari alcune ceramiche e miniature. Negli anni ’30 continuò ad illustrare volumi, collaborò con i periodici “Il Balilla”, “La Piccola Italiana” e “Famiglia Fascista” e nel 1934 tenne una personale a Ginevra in collaborazione con l’editoria cattolica, che intensificò poi negli anni ’40. Nel decennio successivo illustrò numerosi volumi tra i quali La bella addormentata nel bosco (1946), La bàita (1953), Nei misteri del passato (1958) e tanti altri. A testimoniare il suo impegno nell’ambito dell’arte sacra fu la partecipazione alla Mostra d’arte sacra di Parma nel 1966, mentre nel 1970 allestì una personale a Cagliari. Tra il 1972 e il 1981 la sua attività si concentrò prevalentemente sulla realizzazione di miniature a tempera. Nel 1985 morì a Roma a seguito di una caduta sulla neve.

Antonio Faeti

ANTONIO FAETI (Bologna 1939) ha insegnato Letteratura per l’infanzia all’Università di Bologna fino al 2000 e successivamente ha ricevuto l’incarico per insegnare presso l’Accademia dele Belle Arti Grammatiche della fantasia. Nel 1972 ottiene fama internazionale grazie al volume Guardare le figure, rivolto agli illustratori italiani di libri per ragazzi e nel 1977 esce con In trappola col topo. Una lettura di Mickey Mouse. Dal 1994 dirige la collana I Delfini della casa editrice Fabbri, specializzata in editoria per ragazzi e con la quale pubblica anche diversi libri. Tra i suoi saggi più importanti possiamo ricordare: Dacci questo veleno (1980); Marion a Weimer (1996) e La casa sull’albero (1998). Per la Ilisso ha pubblicato, insieme ad Antonello Cuccu, il volume Pino Melis uscito nel 2007.

Antonello Cuccu

ANTONELLO CUCCU (Bosa 1958) si laurea in Architettura a Roma, dova vive fino al 1997. Tra il 1993 e il 1997 è stato responsabile didattico dell’Istituto Europeo di Design di Roma e dal 1993 cura il settore espositivo della Ilisso Edizioni. Collabora inoltre con la Facoltà di Architettura di Sassari-Alghero. Studioso di arti applicate, ha scritto anche di storia e critica d’arte in ambito editoriale e giornalistico. Sue opere figurano nella collezione permanente del MAN, il Museo d’Arte della Provincia di Nuoro. A seguito dell’incontro con Irene Kowaliska, ceramista e decoratice di tessuti, consolida il suo interesse per la ceramica. Nel 1984 collabora con Maria Lai al progetto “La strada del poeta” dedicato allo scrittore S. Cambosu. L’interesse per le arti applicate trova spazio nella riscoperta e lo studio per le opere dei fratelli Melis, approdando nel 1985 a un personale codice espressivo sulla rilettura della tradizione sarda, esteso a dipinti, ceramica, oggetti in legno, ferro e rame. Per la Ilisso è stato autore dei seguenti volumi: Melkiorre Melis (2004); Cento anni di ceramica (2000) e coautore di Pino Melis (2007).