Giuseppe Cominotti

GIUSEPPE COMINOTTI (Cuneo 1792-Torino 1833) fu disegnatore, pittore, architetto e funzionario di Ponti e Strade del Regno di Sardegna. In qualità di disegnatore nel 1824 gli fu commissionato da Alberto La Marmora di illustrare l’Arlas di Voyage en Sardaigne, e negli stessi anni dipinse una dozzina di vedute di Sassari. Risalgono invece al periodo tra il 1825 e il 1826 30 tavole disegnate sugli usi e i costumi della Sardegna. L’impronta innovatrice delle sue architetture è oggi ancora presente in diversi centri della Sardegna come Sassari, Porto Torres, Cagliari, Ozieri, Nuoro e Solarussa. Nel 1832 per motivi di salute fu rimpatriato e tornò a Cuneo. Nello stesso anno si trasferì a Torino dove divenne assistente del primo architetto di S.M. Carlo Bernardo Mosca. Nel 1833 fu colpito da morte improvvisa.

Assunta Trova

ASSUNTA TROVA si è occupata di storia dell’Italia contemporanea tra Ottocento e Novecento, con particolare attenzione alle vicende che hanno portato alla nascita del regno d’Italia e ai mutamenti sociali intervenuti, in quello stesso arco di tempo, anche in Sardegna. Tra le sue pubblicazioni più recenti spicca Sardegna, tradizione e modernità  del 2008. Le tematiche delle quail si interessa maggiormente in qualità di ricercatrice sono: la modernizzazione, la democrazia nel periodo risorgimentale, la Sardegna nella storia contemporanea, il giornalismo mazziniano e la storia dell’ambiente. Attualmente insegna Storia contemporanea e Storia sociale presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Sassari.

Carlo Cattaneo

CARLO CATTANEO (Milano 1801 – Lugano 1869) fu «filosofo, storico, politico, critico, filologo, glottologo, economista, statistico, tecnico e agronomo in ogni campo insigne», per dirla con Luigi Einaudi. Dopo la laurea in Giurisprudenza, fu convinto assertore del federalismo. Dal 1828 collaborò con gli “Annali universali di statistica, economia pubblica, storia, viaggi e commercio”; nel 1839 inizia la pubblicazione del periodico “Il Politecnico”. Nel 1849 prese parte alle Cinque giornate di Milano, a seguito delle quali si trasferì in Svizzera, a Lugano, dove fu tra i fondatori del Liceo di Lugano per una formazione laica. Innumerevoli le sue opere, di carattere prevalentemente storico-politico-sociale.