Giuseppe Magnani

GIUSEPPE MAGNANI (San Benedetto Po, Mantova 1913-Sassari 2007 ) si trasferì in Sardegna da ragazzino, dopo aver frequentato la scuola d’arte di Mantova. Nell’isola entrò subito in contatto con l’ambiente artistico locale stringendo amicizia con Francesco Ciusa e Filippo Figari. Il suo talento si rivelò molto presto quando iniziò a dipingere teste di fanciulli, ritratti, gruppi di animali e scene di miniera dall’influenza realistica di gusto ottocentesco. Negli anni successivi il suo stile si fece più naturale con colori luminosi e volumi strutturati in maniera più solida. Agli anni ’50 risalgono opere importanti come il ritratto della moglie (1955), Sardegna (1959), e Fabbriche (1955).
Nella maturità sviluppò un intenso lirismo che lo condusse a dipingere paesaggi e marine caratterizzate da atmosfere rarefatte e sospese.
Nel 1972 fu premiato con la medaglia d’oro al premio Sironi di Sassari. Negli ultimi trent’anni della sua carriera pittorica realizzò due personali, una nel 1976 e l’altra nel 1998 al Palazzo ducale di Sassari. Fu sempre un uomo piuttosto riservato e meditativo, un artista silenzioso. È scomparso a Sassari nel 2007.

Anna Dolfi

ANNA DOLFI insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Firenze. Dal 2010 è referente dell’indirizzo di italianistica del dottorato internazionale in Letteratura e Filologia italiana. I suoi studi si concentrano sulla storia delle idee e l’ermeneutica del testo, nel secoli tra il Seicento e il Novecento, in particolare su Leopardi e la poesia e narrativa da fine Ottocento alla terza generazione novecentesca. Ha progettato e curato una serie di volumi dedicati sulle tematiche del journal intime, della scrittura epistolare, della malinconia e malattia malinconica, di nevrosi e follia, di alterità e doppio nelle letterature moderne. Recenti, a sua cura, due volumi su Letteratura&fotografia (2005-2007). Tra i suoi libri più importanti: Del romanzesco e del romanzo. Modelli di narrativa italiana tra Otto e Novecento (1992), Terza generazione. Ermetismo e oltre (1997), Ragione e passione. Fondamenti e forme del pensare leopardiano (2000), Leopardi e il Novecento. Sul leopardismo dei poeti (2009).

Giuseppe Dessì

GIUSEPPE DESSÌ (Cagliari 1909-Roma 1977) trascorse l’adolescenza nel paese d’origine della famiglia, Villacidro, poi scelto come luogo poetico per le sue opere. Molteplici, fin da giovanissimo, le letture, anche filosofiche (Spinoza, Comte e Gentile), che si rifletterono più tardi sulla sua concezione artistica di scrittore e sceneggiatore. Nel 1936 si laureò in Lettere presso l’Università di Pisa. Dapprima insegnante, quindi Provveditore agli Studi in diverse sedi della Penisola, esordì come scrittore nel 1939 con la raccolta di racconti La sposa in città e con il romanzo San Silvano. Agli anni ’40 risalgono invece la pubblicazione di Michele Boschino (1942) e il forte impegno politico, partecipò, tra l’altro, alla fondazione della sezione sassarese del Partito Socialista. Tra i romanzi più importanti possiamo ricordare: I passeri (1955), Il disertore (1961) e Paese d’ombre, che gli valse il Premio Strega nel 1972. Morì a Roma nel 1977.