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Archivio dell'autore: ilisso
Giuseppina Cuccu
Giuseppina Cuccu è nata a Bosa, contesto urbano, naturalistico e culturale spesso presente nel suo lavoro di scrittura. Insegnante nella Scuola Elementare, si occupa di tradizioni popolari e antropologia, ambiti entro i quali orienta le sue ricerche senza escludere ulteriori declinazioni, come nel caso della ventennale collaborazione con l’artista Maria Lai, figura attraverso la quale, fra gli altri numerosi contributi, nacque il fondamentale Le ragioni dell’arte (Cagliari, 2002). Con C’era un fiume e nel fiume il mare (Torino, 1996), ha collaborato con i giovani illustratori dello IED di Roma per i quali, mediante Ilisso Edizioni, fu allestita una significativa mostra nei Musei Civici di Cagliari, per la prima volta dedicata ai Fratelli Melis riscoperti, bosani come lei.
Attilio Mastino
ATTILIO MASTINO (Bosa 1949) laureatosi in Lettere classiche a Cagliari, con specializzazione in Giornalismo ad Urbino, e studi sardi a Cagliari, ha proseguito i suoi studi a Parigi, Bordeaux e a Tunisi. Dopo aver insegnato per 10 anni presso l’Università di Cagliari, attualmente è professore di Storia romana, direttore del dipartimento di Storia, coordinatore del dottorato di ricerca “Il Mediterraneo in età antica”, nonché epigrafista di fama internazionale. Fondatore e presidente da 30 anni del Comitato organizzatore dei convegni internazionali su L’Africa romana in vari paesi del Mediterraneo, dirige diverse riviste scientifiche e collane di pubblicazioni. Ha inoltre ottenuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui l’ ”Onorificenza dello storico arabo” concessa dall’Unione degli storici arabi. E’ infine membro di numerose società ed accademie, ed autore di oltre 250 pubblicazioni tra monografie, articoli e contributi vari.
Michele Gutierrez
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Franca Valsecchi
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Manlio Brigaglia
MANLIO BRIGAGLIA (Tempio Pasania 1929) laureato in Lettere classiche all’Università di Cagliari, dopo aver insegnato per oltre vent’anni al liceo classico «D. A. Azuni» di Sassari, nel 1971 ha iniziato il suo insegnamento universitario nella facoltà di Magistero di Sassari; dal 1983 è professore associato di Storia dei partiti e movimenti politici. Tra il 1994 e il 1999 ha insegnato anche Storia contemporanea. Dal 1983 al 1985 ha diretto il Dipartimento di storia dell’Università di Sassari. Dal 1999 è presidente del Consorzio interuniversitario di Cagliari e Sassari per la scuola di specializzazione per gli insegnanti della Scuola secondaria. È membro della Deputazione di storia patria per la Sardegna; fa parte del comitato scientifico della Fondazione Antonio Segni; è presidente dell’Istituto sardo per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia; nel 1997 gli è stato conferito il Premio nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri per l’organizzazione della cultura e nel 2003 la medaglia d’oro come benemerito della scuola, della cultura e dell’arte.
Carmelo Zimatore
CARMELO ZIMATORE (Pizzo Calabro 1850-1933) fu tra i migliori pittori calabresi della sua epoca. Studiò pittura a Firenze dove fu allievo di Michele Gordigiani dal quale apprese il chiaroscuro e le vaporose delicatezze dei volumi. Si trasferì in Calabria diventando uno dei pittori più contesi del Meridione. Sotto la protezione del vescovo Eugenio Tosi si dedicò prevalentemente agli affreschi nelle cattedrali, collegiate e parrocchie sia in Calabria che in Puglia. A Pizzo, sua città natale, dopo la partenza di Tosi, fu vicino al vescovo Canino dal quale ricevette numerose commissioni per affrescare l’Episcopio, il seminario, la chiesa di S. Cristina e la cattedrale di Oppido. Nel 1875 fu chiamato ad insegnare alla reale scuola di Pizzo formando futuri importanti decoratori. La maggior parte dei suoi lavori si trovano nelle chiese di Pizzo, nella Certosa di Serra San Bruno a Fabrizia, a S. Andrea Ionio, a Polistena e in numerosi altri luoghi sacri del Sud Italia.
Tommaso De Belly
978-88-6202-064-0
TOMMASO DE BELLY (Cagliari 1820- ? 1877) appartenente a una famiglia nobile risiedette a lungo in Piemonte dove lavorò prevalentemente a opere di storia e temi letterari di genere, alcuni dei quali, come Ratto di Lucia (1851), Ninfe al bagno (1854) e Gruppo di ballerine (1867), furono presentati alle promotrici di Torino, di Genova e alle mostre milanesi. La sua attenzione fu rivolta soprattutto ad episodi delle guerre di Indipendenza; su questo soggetto realizzò opere come Una allegoria dell’Indipendenza italiana (1863), Il Re a Palestro (1868). Nel 1875 realizzò il Sant’Efisio a cavallo attualmente conservato nel duomo di Cagliari.
Camillo Mariani
CAMILLO MARIANI (Vicenza 1567-Roma 1611) si formò nell’ambiente vicentino in scultura. Uno dei lavori più importanti ai quali si dedicò fu quello decorazione della scenafronte del teatro Olimpico di Vicenza insieme ad Andrea Palladio nel 1585. Lavorò inoltre per la famiglia Gualdo e tra il 1595 e il 1957 eseguì a Vicenza alcune statue per il coronamento della basilica Palladiana. Nel periodo successivo lavorò a Roma dove esordì nella basilica Lateranense collaborando con P.P. Olivieri. Ricevette importanti incarichi d Clemente VIII in occasione del giubileo tra il 1599 e il 1600. Celebri furono inoltre le sei statue a grandezza naturale raffiguranti i membri della famiglia Corsaro realizzate per la loro villa a Piombino Dese, vicine alle opere di Alessandro Vittoria per espressività e senso di movimento. Tra il 1604 e il 1607 fu accademico di S. Luca. Tra i suoi ultimi lavori si possono ricordare i modelli per la statua di S. Giovanni Evangelista e per il rilievo con la Presa di Strigonia per la tomba di Clemente VIII.
Maestro di Castelsardo
MAESTRO DI CASTERLSARDO (fine XV-inizio XVI sec.) fu un pittore attivo tra il XV e il XVI secolo. La sua identità è ancora oggetto di studio. Alcuni lo identificano con Gioacchino Cavaro, altri con Maiorca Martin Tornèr. Si ipotizza si fosse formato a Barcellona dove sono presenti suoi lavori e tornò nel XVI secolo. Fu esponente della pittura sardo-iberica, di carattere gotico in cui sono presenti alcune novità del rinascimento italiano. L’anonimo pittore fu denominato il Maestro di Castelsardo dal critico Carlo Aruche nel 1926 basandosi sulla sua opera della cattedrale di Castelsardo. Realizzò inoltre in Sardegna il Retablo della Porziuncola e quello di Santa Rosalia a Cagliari, il Retablo della Trinità a Saccargia e il Retablo di Tuili nel 1489. Di recente è stata identificata la famiglia committente del retablo di Castelsardo, si tratterebbe dei Guzmàn, potente famiglia castigliana imparentata con i Borgia.