Umberto Boccioni

UMBERTO BOCCIONI (Reggio Calabria 1882 – Chievo 1916) pittore e scultore, fu uno dei principali esponenti del Futurismo. Trascorse la sua infanzia in diverse città italiane a causa degli spostamenti cui era costretto il padre per motivi di lavoro. A Catania ottenne il diploma tecnico e a cavallo tra ‘800 e ‘900 iniziò a collaborare con alcuni giornali locali e a scrivere il suo primo romanzo Pene dell’anima. Nel 1901 si trasferì a Roma dove apprese i primi rudimenti di pittura e conobbe Severini, Balla e Sironi, con i quali strinse una duratura amicizia. Nel 1907, dopo un viaggio all’estero, si iscrisse al Regio Istituto di Belle Arti di Venezia e iniziò le prime esperienze di incisione. Lo stesso a Milano divenne amico di Romolo Romani e Previati e divenne socio della Permanente. Nel 1910 incontrò il gruppo dei divisionisti e scrisse con altri esponenti il Manifesto dei pittori futuristi. Le sue opere, pittoriche e scultoree seppero sempre esprimere efficacemente concretezza della materia e l’idea dello spostamento nello spazio. Nel 1915 partecipò alla prima guerra mondiale come volontario e l’anno successivo morì cadendo da cavallo a Chievo, dove oggi si trova la sua lapide commemorativa.

Pasquale Tuscano

PASQUALE TUSCANO (Bova 1933) è stato professore ordinario di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia degli Studi di Perugia, dove ha insegnato fino al pensionamento. I suoi interessi si sono concentrati in particolare sul Trecento, Seicento, Ottocento e Novecento. Insieme a Carlo Ponti dirige la collana “Classici Umbri della Letteratura italiana” e collabora alle principali riviste letterarie. È socio di diverse deputazioni e insegna presso l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Per altezza d’ingegno. Aspetti e figure dell’attività letteraria calabrese tra Otto e Novecento (2002) e L’età del Decadentismo. Aspetti e tendenze della letteratura italiana del Novecento (2004). Ha inoltre curato e commentato diversi volumi tra i quali La città del sole di Tommaso Campanella edito per Ilisso nel 2006.

Francesco Perri

FRANCESCO PERRI (Careri, RC, 1885 – Pavia 1974) studiò nel seminario vescovile di Gerace; nel 1914 si laureò in giurisprudenza a Torino, due anni dopo si sposò e partì per la guerra. Nel 1921, tornato in Calabria, si schierò dalla parte dei contadini nella questione dei diritti delle terre demaniali. La sua posizione antifascista si aggravò con la pubblicazione de I Conquistatori: il libro fu bruciato pubblicamente e l’autore venne licenziato. Da quel momento, fino alla fine del fascismo, Perri conobbe un periodo durissimo, durante il quale tuttavia vinse il premio Mondadori col romanzo Emigranti. Pubblicò articoli, novelle per bambini, romanzi rosa per ragazze. Dopo la Liberazione assunse la direzione del quotidiano Il Tribuno del popolo di Genova; nel 1946 fu a Roma alla guida de La Voce repubblicana. Nel 1958 pubblicò il romanzo L’amante di zia Amalietta. Del 1960 è la sua ultima pubblicazione per ragazzi, Storia del lupo Kola.