FELICE MELIS MARINI (Cagliari 1871-1953) di famiglia borghese, dopo il diploma tecnico soggiornò qualche mese, tra il 1893 e il 1894 a Roma, dove entrò in contatto con il naturalismo italiano e la pittura di paesaggio italiana che lo influenzarono in tutta la sua produzione. Nella capitale tornò poi tra il 1897 e il 1901 quando frequentò la scuola libera di nudo e apprese anche tecniche di incisione. Nel 1902 ottenne la sua prima personale a Cagliari. I due anni successivi seguì dei corsi all’Accademia di Venezia grazie ai quali accrebbe il suo amore per il vedutismo e l’acquaforte raggiungendo interessanti esiti di carattere compositivo e luministico pervasi da un lirismo malinconico. Marini si dedicò anche all’illustrazione grafica per copertine, cartoline ed inviti. Nel 1904, tornato nell’isola, espose con F. Figari e guadagnandosi la stima del pubblico e dei colleghi. Nel 1911 gli fu assegnata la medaglia d’oro a Torino a seguito della quale si moltiplicarono anche le commissioni pubbliche. Parallelamente alla pittura realizzò delle acqueforti tra le quali la famosa Tanca e nel 1916 pubblicò L’acquaforte: manuale pratico. Nel 1921 fu tra gli organizzatori della Mostra d’arte sarda, e tra gli anni ’20 e ’30 intensificò la sua attività di grafica editoriale e quella espositiva e organizzativa, diventando segretario del Sindacato regionale di belle arti della Sardegna. Dopo la seconda guerra mondiale la sua attivtà rallentò, tuttavia presiedette e partecipò alla I Libera Esposizione regionale d’arte a Cagliari. Gli ultimi anni della sua vita furono ricchi di riconoscimenti: fu nominato rappresentante per la Sardegna dell’Associazione nazionale per i paesaggi e i monumenti pittoreschi d’Italia, ispettore onorario della Soprintendenza bibliografica e accademico di merito dall’Accademia di Perugia. Morì nella sua città natale nel 1953.
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Maria Grazia Scano Naitza
MARIA GRAZIA SCANO NAITZA ha insegnato, fino al 2012, come docente ordinario Storia dell’Arte moderna presso la facoltà di Beni culturali di Cagliari. È stata allieva e poi assistente del professor Corrado Maltese per la cattedra di Storia dell’Arte medioevale, interessandosi prevalentemente alla pittura del ‘600 e del ‘700 a Cagliari. Le sue ricerche sull’arte figurativa si sono estese poi a tutta l’isola, alla scultura, agli arredi lignei e marmorei e alla struttura delle immagini. Da queste indagini ne derivano numerosi scritti di carattere scientifico su riviste specialistiche. I volumi Pittura e scultura del ‘600 e del ‘700 e Pittura e scultura dell’Ottocento mettono in luce quadri originali e ricchi di inediti della storia artistica sarda. Numerosi sono anche gli scritti sull’arte contemporanea, soprattutto sul disegno, l’incisione e la grafica, tra questi le grandi monografie per la Ilisso, come Antonio Ballero (1989), Carmelo Floris (1993), Felice Melis Marini (1994) e Leinardi. L’opera grafica (1998).